Chakra? Fatti, non parole.

Una crisi esistenziale mi aveva portato a cercare oltre l’apparenza. La ragione del dolore in fondo è proprio questa: stimolare la ricerca su se stessi. D’altra parte se si è giovani (avevo 24 anni) sani e piacenti (così mi riferivano) perchè si deve cercare oltre? Non lo si fa … a meno che non arrivi una bella lezione dall’universo, così come arrivò a me. Certo, a posteriori è facile filosofeggiare, ma in quel momento era come se fossi stata catapultata nello spazio siderale : vuoto, freddo e buio.

Ripartii dalla mia unica certezza: non eravamo solo materia e così per gli “strani” casi della vita mi ritrovai a fare un corso che insegnava a percepire i chakra e a riequilibrarli! Alla fine del corso mi ritrovai con più dubbi di quanti ne avessi prima! Insomma, credevo all’assunto che l’uomo avesse un corpo energetico ma pensare che questo potesse essere percepito, od equilibrato, era al di là del mio immaginabile … almeno fino ad allora.

Come San Tommaso, avevo bisogno di fatti non parole ed ecco che, un pomeriggio, sento mio padre lamentarsi di non poter stendere completamente il braccio a causa del dolore provocato dall’azione, da circa una settimana.

Dal corso imparai la regola aurea che se esiste un dolore fisico, esiste una congestione (accumulo di energia non biocompatibile) nella controparte sottile. La congestione, dopo un adeguato allenamento, può essere percepita. Provai a testare la parte e verificai che effettivamente il sistema energetico della zona colpita dal disagio presentava una notevole congestione.

Con l’entusiasmo del principiante e lasciando da parte i miei dubbi, mi misi di buzzo buono a ripulire il sistema energetico e dopo circa 20 minuti mio padre, con un espressione del viso tra l’incredulo e l’esterrefatto, lo vidi stendere totalmente il suo braccio, più volte, senza alcun dolore.  Il sintomo, a distanza di anni, non è più ricomparso.

Imparai dall’esperienza diretta quelle che poi ho scoperto essere delle regole auree e che oggi insegno nei corsi TEV:

  • lo squilibrio energetico si elimina con maggiore facilità e con minore dispendio di tempo quanto prima s’interviene dalla sua comparsa;
  • il sistema energetico ha una sua capacità di memoria;
  • la ripetizione di un evento (ad esempio: il dolore provocato dal movimento) nel tempo, rende l’evento e le dinamiche a questo correlate più stabili.

4 pensieri su “Chakra? Fatti, non parole.

  1. Bello questo post, Sonia! In effetti parliamo tanto di tecniche, di sensazioni, percezioni e quant’ altro e a volte ci dimentichiamo le motivazioni che ci hanno spinto ad iniziare un percorso di riscoperta delle nostre capacità innate. Invece, come te, credo sia importante ripartire, ogni tanto, dall’ esperienza vissuta, per non dimenticare mai da dove veniamo e qual è il nostro posto nella vita. Grazie!

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